ADAPT: calano gli occupati (uomini e autonomi), aumentano le occupate donne e i contratti a tempo indeterminato, ma soprattutto fra gli over 35
Secondo i dati Istat, riferiti al mese di maggio, il mercato del lavoro italiano ha subito una parziale battuta d’arresto rispetto all’andamento numericamente positivo dei mesi precedenti. Sono diminuiti in particolare i lavoratori uomini, con -27mila unità, mentre sono aumentate le occupate donne, con +11mila unità.
«Su base annua – osserva Francesco Seghezzi, Presidente ADAPT – i dati sull’occupazione femminile mostrano una crescita che è quasi il triplo di quella maschile, +3% contro +1,2%. Segnali positivi soprattutto se si considera la distanza che ancora separa l’occupazione femminile in Italia rispetto alla media europea».
A maggio crescono soprattutto gli occupati a tempo indeterminato, +29mila unità, ma non abbastanza per compensare il calo degli occupati indipendenti, che diminuiscono di 42mila unità. «Il cambio di rotta quindi è solo parziale – segnala Seghezzi – perché la crescita dell’occupazione stabile non si ferma e anzi tocca un nuovo record, con quasi mezzo milione di nuovi occupati a tempo indeterminato in un anno».
Se si osserva l’andamento annuale, infatti, prendendo in considerazione il periodo maggio 2023-maggio 2024, gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti di 498mila unità, raggiungendo il più alto numero di sempre. Sono aumentati anche gli occupati indipendenti, mentre sono diminuiti di 77mila unità gli occupati a termine.
Permane invece una forte criticità per quanto riguarda la quota di inattivi, che da febbraio non hanno mai smesso di aumentare, con +34mila unità anche a maggio. Un dato da non sottovalutare, soprattutto se si considera che l’aumento di inattivi si concentra in particolare fra i più giovani, nella fascia 15-24 anni, dove diminuisce anche il tasso di occupazione (-0,2%). Resta invece stabile il tasso di occupazione fra i 25 e i 34 anni, dove aumenta il tasso di disoccupazione, come conseguenza “positiva” del calo dell’inattività in questa fascia.
A maggio è aumentata l’occupazione anche nel segmento 35-49 anni, mentre è calata tra gli over 50. Osservando però il dato trimestrale, si può notare come proprio nella fascia over 50 gli occupati siano aumentati di 99mila unità e solo di 56mila unità fra i 35 e i 49 anni, mentre tra gli under 35 l’occupazione è addirittura calata.
«In sintesi – conclude Seghezzi – l’andamento dell’occupazione in Italia ha visto un leggero peggioramento in termini di numero di occupati, ma i due dati a cui prestare davvero attenzione sono, da un lato un’occupazione over 50 che sul trimestre continua a crescere (a tempo indeterminato) e dall’altro l’occupazione under 35 che sullo stesso periodo diminuisce, con un nuovo passo avanti nella trasformazione strutturale che il mercato del lavoro italiano sta vivendo».