Ad aprile, l’export registra una nuova flessione
Ad aprile 2023 l’Istat stima una flessione congiunturale per le esportazioni (-1,7%) e una crescita per le importazioni (+5,3%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso entrambe le aree, Ue (-1,5%) ed extra Ue (-2,0%).
Nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al precedente, l’export si riduce del 2,2%, l’import del 6,5%.
Ad aprile 2023, l’export diminuisce su base annua del 5,4% in termini monetari e segna una contrazione più ampia in volume (-10,3%). La riduzione dell’export in valore riguarda sia i mercati Ue (-5,7%) sia quelli extra Ue (-4,9%). L’import registra una flessione tendenziale del 12,3% in valore – molto più marcata per l’area extra Ue (-19,4%) rispetto all’area Ue (-5,6%) –, mentre in volume mostra un calo più contenuto (-4,8%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export si segnalano: metalli e prodotti in metallo (-20,1%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (-22,1%), prodotti della raffinazione (-31,7%) e sostanze e prodotti chimici (-14,7%). Aumentano su base annua le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+24,7%), autoveicoli (+30,1%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (+5,2%).
Su base annua, i paesi che forniscono i maggiori contributi alla flessione dell’export nazionale sono: Germania (-8,7%), Belgio (-23,0%) e Regno Unito (-13,7%). Per contro, crescono le esportazioni verso Stati Uniti (+6,5%), Svizzera (+4,1%), Spagna (+3,6%) e Turchia (+8,6%).
Nei primi quattro mesi del 2023, le esportazioni registrano una crescita tendenziale del 5,9%, cui contribuisce in particolare l’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+14,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+17,6%), autoveicoli (+22,7%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,5%).
La stima del saldo commerciale ad aprile 2023 è pari a +318 milioni di euro (era -3.639 milioni ad aprile 2022). Il deficit energetico (-5.730 milioni) si riduce rispetto a un anno prima (-9.111 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.472 milioni di aprile 2022 a 6.047 milioni di aprile 2023.
Nel mese di aprile 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,0% su base mensile e del 6,2% su base annua (era -2,6% a marzo).
Il commento
Ad aprile, l’export registra una nuova flessione su base mensile – la seconda consecutiva–, che riguarda entrambe le aree, Ue ed extra-Ue, ed è dovuta alla riduzione delle vendite di prodotti intermedi e beni di consumo. L’import, interrompendo la dinamica negativa in atto da autunno scorso, registra un marcato incremento congiunturale, diffuso a tutti i raggruppamenti.
Su base annua, l’export flette per la prima volta da febbraio 2021 mentre l’import segna per il secondo mese consecutivo una contrazione cui contribuisce per un terzo il crollo degli acquisti di gas naturale e petrolio greggio dalla Russia.
L’ulteriore calo su base mensile e l’ampliamento della flessione su base annua dei prezzi all’import sono ancora principalmente spiegati dai ribassi dei prezzi dei prodotti energetici; al netto di questi, i prezzi all’import registrano un calo congiunturale modesto (-0,2%) e crescono dello 0,9% in termini tendenziali.