Acquisti sui social e presenza online: come fare ads nel modo giusto
I social network hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare e interagire con la tecnologia. Il profondo cambiamento sociale ha anche modificato l’approccio al consumo, grazie alle strategie di vendita applicate al contesto online.
Vere e proprie vetrine per le imprese: secondo un report di 99firms, oltreoceano si stima che negli USA il 71% delle aziende sia presente sul social network, e che nel 36% dei casi, i social vengano utilizzati in ambito vendite e adv. Questa nuova tipologia di approccio continua ad essere supportata dai numeri anche in termini di utenti se si pensa che oltre l’80% degli account segue almeno un’attività su Instagram.
Ale Lorenzi (nella foto sopra), media buyer e consulente, spiega infatti che “i social non sono più una parte superficiale della nostra vita. Con l’aumento degli influencer e con la spinta che la pandemia ha dato alle persone nel voler stare online, ormai sono una parte irremovibile – nel bene e nel male – nella nostra società. Per questo le persone utilizzano anche i social per capire cosa comprare e cosa no grazie ai consigli online e questo fa sì che queste piattaforme diventino una nuova sorta di vetrina. Se prima questo ruolo era dominato principalmente dalla tv, ad oggi Youtube è la nuova tv e i social network come Instagram sono il nuovo passaparola”.
Instagram – con i suoi 25,6 milioni di utenti attivi solo in Italia – Facebook, Youtube e Tik Tok non sono più meri passatempi ma veri e propri strumenti fondamentali per la crescita delle aziende. Ma saper stare sui social e capire le dinamiche di vendita in termini di target e opportunità non è semplice.
Quali sono, quindi, i giusti processi per consolidare una buona presenza online e proporre i propri prodotti al target giusto?
Usare il giusto “tone of voice”
Ale Lorenzi afferma che “ora che i social network sono diventati ufficialmente vetrine commerciali, bisogna sempre ricordarsi di avere il giusto tone of voice. La pubblicità fatta semplicemente per scopo pubblicitario sui social non funziona: deve essere sempre redatta e preparata in chiave social; dunque, le aziende che vogliono farlo devono sempre tenere a mente le regole del social e le sue dinamiche. Instagram è Instagram; Tik Tok, ad esempio, ha già un altro modo di comunicare e bisogna tenere sempre in considerazione la chiave comunicativa e pubblicitaria del social su cui siamo ospiti”.
Delineare l’identikit del tuo buyer persona
Capire con chi stiamo parlando è fondamentale.
“Bisogna avere chiaro in mente chi è il nostro buyer persona per creare una strategia giusta per raggiungere il nostro pubblico. Ci serve quindi l’identikit di chi vogliamo raggiungere e capire poi come questo si comporta sul determinato social – afferma Ale Lorenzi – Ci sono social come Facebook e Instagram in primis che raccolgono continuamente dati e quando siamo in presenza di così tanti dati è necessario avere una giusta profilazione se non vogliamo sperperare budget e buttarlo via per raggiungere un pubblico non in target. Bisogna, quindi, partire con l’analisi del buyer persona e ricordarsi che si sta parlando di algoritmi che hanno a che fare con le persone”.
Fare pubblicità amatoriale e trasparente
“È fondamentale evitare la pubblicità sterile, quindi fredda e troppo elaborata. Oggigiorno funziona molto di più i contenuti UGC (User generated contents) ovvero quei contenuti molto amatoriali anche in termini di creatività pubblicitaria. Per questo vediamo molti influencer che spiegano e propongono un prodotto in modo vero, autentico, quasi casalingo – afferma Lorenzi – In questo periodo storico vince la trasparenza, l’unicità e bisogna sempre parlare la lingua della persona con cui comunichiamo. Troppo spesso si commette l’errore di fare contenuti troppo referenziali e che sbagliano completamente il target di riferimento: ecco una cosa da evitare”.
Creare contenuti immediati
“Le aziende devono imparare a fare contenuti per persone distratte. Se ci pensiamo, le persone ad oggi sono sempre più distratte e di fretta. Se si realizza un contenuto troppo elaborato e complesso, non solo si rischia di non essere guardati ma anche di perdere una o più potenziali vendite. Essere assenti da vetrine come Instagram è un vero problema per le aziende italiane odierne perché non si perdono solo una vetrina di vendita importante e un ampio pubblico ma una vera e propria finestra sul futuro”.