A maggio aspettative positive per la produzione industriale
- Maggio si prospetta come un mese positivo per l’industria italiana: secondo l’indagine di Confindustria, il 45,0% del campione di grandi imprese industriali prevede un aumento della produzione rispetto al mese scorso. Solo il 6,2% ipotizza un calo, mentre il restante 48,8% non si aspetta variazioni significative. Questi dati evidenziano un sentiment in miglioramento rispetto alla rilevazione di aprile, dove il 33,3% degli intervistati ha dichiarato di attendersi un peggioramento della produzione, mentre solo il 17,3% ha dichiarato di attendersi un miglioramento (Grafico 1).
- La dinamica di domanda e ordini continua a essere il fattore di traino o ostacolo più rilevante per le aspettative di produzione, secondo la rilevazione di Confindustria. Questo mese si osserva una flessione del saldo tra le imprese che la vedono come un fattore positivo e quelle che la percepiscono come un fattore negativo, passando da 13,7% nel mese di aprile, a 7,6% a maggio (Grafico 2).
- In lieve miglioramento la percezione di disponibilità di manodopera: il saldo, seppur negativo, sale da -2,6% ad aprile, a -2,0% a maggio.
- Restano alcune preoccupazioni per quanto riguarda i costi di produzione. Il saldo di imprese che li considerano come un fattore di traino rispetto a quelle che li considerano un fattore di ostacolo si riconferma negativo e diminuisce ulteriormente, passando da -0,1% ad aprile a -2,4% a maggio.
- Per la prima volta da ottobre 2023, l’indagine ha rilevato una visione ottimistica sulle condizioni finanziarie da parte del campione intervistato. Questo mese, infatti, la quota di imprese che le percepisce come positive supera quella che le ritiene negative, raggiungendo un saldo dello 0,7%.
- Migliora, pur restando negativo, il saldo relativo alla disponibilità di materiali, passando da -9,0% ad aprile, a -3,3% a maggio.
- La disponibilità di impianti continua a rappresentare un ostacolo. Anche nella rilevazione di maggio, la quota di imprese che ne riporta un peggioramento supera la quota di chi ne riporta un miglioramento: da -0,1 ad aprile, a -0,6% a maggio.