A febbraio, lieve crescita dell’export
A febbraio 2023 l’Istat stima una lieve crescita congiunturale per le esportazioni (+0,4%) e una flessione per le importazioni (-1,4%). L’aumento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso l’area extra Ue (+1,7%), mentre le esportazioni verso l’area Ue sono in diminuzione (-0,8%).
Nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023, rispetto al precedente, l’export cresce dell’1,1%, l’import diminuisce del 6,5%.
A febbraio 2023, l’export cresce su base annua del 10,8% in termini monetari, mentre è pressoché stazionario in volume (+0,1%). La crescita dell’export in valore è molto più sostenuta verso i mercati extra Ue (+17,2%) rispetto all’area Ue (+5,5%). L’import registra un incremento tendenziale del 3,1% in valore – sintesi di un aumento del 11,4% per l’area Ue e di una flessione per quella extra Ue (-6,5%) – e una riduzione del 2,5% in volume.
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+51,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+12,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,4%) e coke e prodotti petroliferi raffinati (+29,0%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Cina (con un aumento del +131,3%), Stati Uniti (+18,2%), Francia (+9,8%), Spagna (+12,9%) e Turchia (+26,2%). Le esportazioni verso Belgio (-3,0%) e Giappone (-7,5%) risultano in calo.
Nei primi due mesi del 2023, la crescita tendenziale delle esportazioni (+13,0%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+52,5%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+15,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,0%).
La stima del saldo commerciale a febbraio 2023 è pari a +2.108 milioni di euro (era -1.475 milioni a febbraio 2022). Il deficit energetico (-5.811 milioni) si riduce rispetto a un anno prima (-6.864 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.389 milioni di febbraio 2022 a 7.919 milioni di febbraio 2023.
Nel mese di febbraio 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,7% su base mensile e crescono dell’1,3% su base annua (era +4,7% a gennaio).
Il commento
A febbraio, la lieve crescita congiunturale dell’export è dovuta soprattutto alle vendite di beni di consumo non durevoli verso i paesi extra Ue. L’import, in calo da settembre 2022, continua a ridursi grazie all’ulteriore contrazione degli acquisti di energia, favorevolmente condizionata dai ribassi del prezzo del gas naturale allo stato gassoso.
Su base annua, la crescita dell’export in valore resta sostenuta ed è molto intensa per l’area extra Ue, dove è trainata in larga misura dalle vendite di prodotti farmaceutici.
Rispetto a un anno prima, si riduce il deficit energetico, aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici e il saldo commerciale torna positivo.
I prezzi all’import segnano un nuovo calo congiunturale – il quinto consecutivo – e un ulteriore rallentamento della crescita tendenziale, cui contribuiscono principalmente i ribassi dei prezzi del gas naturale, in primo luogo, e dell’energia elettrica nell’area non euro.