Nel tessuto dinamico dell’economia moderna, il segreto industriale e commerciale emerge come un asset strategico di primaria importanza per la competitività delle imprese, specialmente per le Piccole e Medie Imprese (PMI). Questo patrimonio immateriale, che spazia dal know-how aziendale alle strategie di marketing, dai risultati sperimentali alle liste clienti e fornitori, rappresenta un importante vantaggio competitivo, la cui tutela rappresenta una leva strategica per lo sviluppo dell’azienda.
Il Codice della Proprietà Industriale (C.P.I.), in particolare gli artt. 98 e 99, unitamente al recepimento della Direttiva (UE) 2016/943 (“Trade Secrets”), forniscono il quadro normativo essenziale per contrastare l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illecita di tali informazioni riservate.
Venendo al concetto di segretezza delle informazioni, l’art. 98 CPI definisce segrete quelle informazioni che non siano, nel loro insieme o nella precisa configurazione e combinazione dei loro elementi, generalmente note o facilmente accessibili agli esperti e agli operatori del settore.
Ciò significa che il legislatore non garantisce la tutela esclusivamente nel caso in cui le informazioni aziendali siano caratterizzate da segretezza assoluta, bensì qualora le stesse non siano di dominio comune tra gli addetti ai lavori. In altre parole: non occorre che le informazioni siano assolutamente inaccessibili al di fuori dell’impresa, quanto piuttosto che non siano generalmente note, né facilmente rintracciabili da un terzo dotato di particolari qualifiche nel settore di riferimento.
Fondamentale è il valore economico intrinseco alla segretezza. Tale valore si manifesta quando il titolare ha investito tempo e risorse per sviluppare tale patrimonio informativo, e la sua disponibilità immediata consentirebbe a un concorrente di acquisire un vantaggio competitivo indebito. A titolo esemplificativo, possono essere ricomprese nella nozione di informazioni commerciali segrete, poiché dotate di valore economico: le liste clienti, esistenti o potenziali; le tecniche di marketing e di profilazione della clientela; le politiche di prezzi e sconti e più in generale le prassi attuate con i clienti; i dati relativi ai fornitori strategici.
Infine, per poter beneficiare della tutela legale, le informazioni aziendali quali segreti commerciali devono essere sottoposte a idonee misure di sicurezza. Le misure di sicurezza solitamente applicabili dalle aziende a tutela delle informazioni segrete si distinguono in misure di segretazione “materiale” e in misure di protezione “giuridica”. A titolo esemplificativo, queste misure possono spaziare dall’ archiviazione fisica sotto chiave delle informazioni; dagli accessi riservati tramite username e password; dagli accordi di riservatezza sottoscritti dal personale dipendente, dai vincoli contrattuali nei confronti dei terzi che debbano accedere alle informazioni riservate, per esempio sotto forma di clausole di confidenzialità.
Così definito il concetto di “segreto commerciale”, le tutele garantite dall’ordinamento al legittimo detentore di segreti commerciali sono quelle individuate nell’art. 99 C.P.I. il quale conferisce, appunto, al legittimo detentore, il diritto di vietare a terzi l’acquisizione, la rivelazione e l’utilizzo abusivo dei propri segreti commerciali. La recente riforma normativa ha ampliato le condotte illecite, includendo anche la produzione, l’offerta, la commercializzazione, l’importazione, l’esportazione e lo stoccaggio di merci che beneficiano significativamente di segreti commerciali illecitamente acquisiti.
Al fine di garantire una tutela tempestiva, il C.P.I. prevede sia misure cautelari urgenti, quali ad esempio il procedimento per descrizione; il sequestro; l’inibitoria provvisoria sia l’instaurazione del giudizio di merito, all’esito del quale il giudice può disporre l’inibitoria definitiva, il ritiro dal commercio, la pubblicazione della sentenza nonché il risarcimento del danno, quantificato tenendo conto delle conseguenze economiche negative, dei benefici realizzati dal contravventore e, in alcuni casi, del danno morale subito.
Si badi, però: quando viene percepita l’esistenza di una scorrettezza, di un illecito/reato commesso da parte di un dipendente o collaboratore interno, ma anche quando viene percepito un rischio esterno che possa minacciare la sicurezza dell’azienda, importante è l’intervento dell’investigatore privato.
Le casistiche aziendali offrono molteplici esempi delle diverse forme di violazione e delle risposte possibili, quali:
(A) Concorrenza Sleale del dipendente infedele: un direttore commerciale che, in segreto, collabora con un fornitore per vendere macchinari simili a quelli dell’azienda per cui lavora, utilizzando informazioni interne sui prezzi e sulle strategie commerciali, pone in essere un atto di concorrenza sleale. In questi casi, un’attività investigativa privata, attraverso osservazione diretta e attività undercover, può raccogliere prove decisive, come dichiarazioni e documenti che attestano la condotta illecita. L’articolo 2105 del Codice Civile impone al dipendente un obbligo di fedeltà, che vieta sia la concorrenza che la divulgazione di informazioni aziendali riservate;
(B) Violazione del Patto di Non Concorrenza: un dirigente specializzato nella progettazione di impianti che, dopo aver lasciato l’azienda e in violazione di un patto di non concorrenza, offre consulenze a terzi sfruttando il know-how acquisito, commette un illecito. Un’indagine undercover mirata può smascherare tali attività, come simulare un interesse per la costruzione di un impianto per ottenere prove della consulenza illecita;
(C) Contraffazione e Furto di Design: una casa di moda che scopre la copiatura e la distribuzione dei propri modelli da parte di un’azienda concorrente è vittima di contraffazione, spesso basata sul furto di segreti commerciali relativi al design e ai processi produttivi. In questi casi, un’attenta web intelligence per recuperare prove online e attività undercover nei punti vendita possono documentare l’illecito.
In conclusione, la tutela del segreto industriale e commerciale rappresenta un elemento imprescindibile per la competitività e la crescita delle imprese. Una strategia di protezione efficace deve combinare misure di sicurezza tecniche ed organizzative con strumento giuridici preventivi e repressivi, con una particolare attenzione alla gestione dei rapporti con i dipendenti e i collaboratori. Comprendere il valore dei propri segreti e adottare le misure adeguate alla loro protezione è un investimento strategico per il futuro di ogni azienda.
Avvocati dello Studio Legale Casa & Associati