A inizio 2025, il settore edile italiano ha continuato a crescere, in gran parte a causa di un aumento accelerato dell’attività di edilizia residenziale. Dopo le nuove espansioni di dicembre, a gennaio la crescita dei nuovi ordini e dell’attività ha tuttavia perso slancio.
Secondo i dati raccolti, le decisioni sull’attività, l’occupazione e l’acquisto di beni sono scaturite dal volume dei nuovi ordini. Di conseguenza, in tutti i casi la crescita è stata complessivamente solo marginale, e rispecchia quella dei nuovi ordini ricevuti.
L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è leggermente diminuito da 51.2 di dicembre a 50.9 di gennaio. L’ultimo dato ha segnato il secondo aumento dell’attività in altrettanti mesi. Le aziende campione hanno attribuito l’espansione all’aumento dei nuovi ordini ricevuti e all’apertura di nuovi cantieri. Sebbene abbia segnalato solo una crescita marginale, l’ultimo indice PMI è stato ampiamente superiore alla media di lungo termine di 48.3.
Poiché quello dell’edilizia residenziale è stato l’unico sottosettore monitorato a segnalare un’espansione, ha sostenuto il forte aumento complessivo dell’attività nel settore. All’inizio del 2025 l’attività edile residenziale è aumentata notevolmente, con un’accelerazione del tasso di espansione ai massimi in 32 mesi. Al contrario, il sottosettore dell’ingegneria civile ha segnalato un calo sostanziale dell’attività, a uno dei tassi più rapidi degli ultimi 28 mesi. Nel frattempo, invertendo la tendenza di crescita consecutiva di novembre e dicembre, cala l’attività edile non residenziale.
A gennaio il lieve aumento dell’attività è stato allo stesso modo accompagnato da un miglioramento della domanda dei clienti di simile entità. L’ultima espansione mensile dei nuovi ordini è stata la seconda consecutiva e riflette una ripresa dei preventivi andati a buon fine e dei nuovi contratti.
Registrando il quinto aumento occupazionale mensile consecutivo, prosegue a gennaio la tendenza al rialzo della forza lavoro. Ciò è stato in gran parte il risultato di nuovi ordini ricevuti, con le aziende che hanno spesso riportato l’assunzione di personale con contratti a tempo pieno per supportare il carico di lavoro. Con un rallentamento dettato dalla tendenza di crescita dei nuovi ordini, il tasso di creazione di posti di lavoro è stato solo marginale. Allo stesso tempo, le aziende edili italiane hanno segnalato una elevata riduzione nell’utilizzo dei subappaltatori.
A gennaio, per la prima volta in quasi un anno, si è registrato un aumento dell’attività di acquisto nelle imprese edili italiane. Dai dati raccolti si evince che la tendenza degli acquisti è strettamente legata a quella dei nuovi ordini. Anche l’aumento delle quantità di acquisto, di conseguenza, è stato solo marginale. Nel frattempo, il deterioramento delle prestazioni dei fornitori è stato il maggiore degli ultimi dieci mesi, riflettendo i ritardi dei trasporti e le carenze di beni.
Per quanto riguarda i costi, a gennaio l’aumento dei prezzi di listino presso i fornitori ha contribuito a sostenere la pressione inflazionistica che, sebbene nel complesso elevata, è stata più contenuta rispetto al periodo dell’indagine precedente e più debole della tendenza media.
Guardando al futuro, le aziende sperano in un aumento dei nuovi ordini e si aspettano una ripresa dell’attività grazie ai contratti già stipulati. Nel corso del mese, la fiducia complessiva riguardante i prossimi 12 mesi è stata più forte, ma è rimasta debole se posta all’interno del contesto storico.
Commento
Analizzando i dati PMI, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “L’HCOB PMI di inizio anno è rimasto comodamente al di sopra della soglia di 50 che separa l’espansione dalla contrazione, con una crescita leggermente più moderata da 51.2 a 50.9. Nonostante questo leggero allentamento, secondo gli ultimi dati HCOB PMI, i dati relativamente elevati sull’attività edilizia continuano a segnalare una crescita costante e senza grandi cambiamenti. L’edilizia residenziale rimane in particolare l’unico sottosettore in crescita, mentre quelli dell’edilizia non residenziale e dell’ingegneria civile hanno registrato a inizio anno una riduzione dell’attività. A gennaio, soprattutto il sottosettore dell’ingegneria civile è motivo di preoccupazione, con un calo particolarmente elevato e una flessione che persiste da quasi un anno. La ripresa complessiva del settore edile in Italia è sostenuta da un lieve miglioramento dell’andamento degli ordini. Per il secondo mese consecutivo, il maggiore numero di nuovi contratti ha incoraggiato le imprese edili a continuare ad assumere personale aggiuntivo. In riguardo ai subappaltatori, la situazione rimane tuttavia più complessa, con la domanda per i loro servizi in calo per il secondo mese mentre migliora la loro disponibilità. Questa dinamica sta portando a un graduale calo inflazionistico delle tariffe dei subappaltatori. In termini di forniture, non c’è stato alcun movimento significativo. L’approvvigionamento di materiale edile è rimasto fermo per diversi mesi e qualsiasi aumento degli acquisti di beni è stato collegato a nuovi ordini. L’inflazione dei prezzi dei beni non rappresenta più una minaccia significativa, con i dati raccolti dall’indagine che indicano aumenti dei prezzi ben al di sotto di quelli osservati durante la crisi della catena di approvvigionamento post-pandemia e persino al di sotto della media storica. Nel complesso, l’attività di acquisto sembra si stia normalizzando.”