A dicembre 2024, l’occupazione in generale non registra variazioni significative: il quadro occupazionale del Paese continua a essere dominato dagli uomini over 50 con contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, si osservano importanti cambiamenti nella composizione dell’occupazione: rispetto al mese precedente, gli uomini occupati aumentano di 36mila unità, mentre le donne registrano un calo di 40mila. Nonostante ciò, su base annua, l’occupazione femminile cresce più di quella maschile (+1,3% contro +1% rispetto a dicembre 2023).
Sul fronte dei tassi, quello di occupazione scende al 62,3% (-0,1 rispetto a novembre 2024), mentre il tasso di disoccupazione sale al 6,2% (+0,3) e quello di inattività si attesta al 33,5%. Gli inattivi infatti tornano a diminuire (-58mila rispetto al mese precedente) a fronte di un aumento dei disoccupati (+88mila). Su base annua, al contrario, si registra una crescita degli inattivi di 174mila unità (+1,4%) e un calo dei disoccupati di 213mila (-11,8%).
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, Francesco Seghezzi, Presidente ADAPT, sottolinea che ormai da tempo “in Italia si sta osservando un cambio di faccia, anche molto rapido, del lavoro dipendente a vantaggio del tempo indeterminato”. Infatti, rispetto a novembre 2024, si evidenzia un aumento di 93mila unità tra i lavoratori a tempo indeterminato che toccano la cifra record di 16,42 milioni, mentre continua il calo (-69mila) degli occupati a termine. “Questo andamento è legato anche alle dinamiche demografiche: l’invecchiamento della popolazione lavorativa concentra gli occupati negli over 40 dove l’incidenza di occupati a tempo indeterminato è maggiore. Su base annua gli occupati permanenti crescono di ben 687mila unità mentre quelli a termine diminuiscono di 402mila”, spiega Seghezzi.
Analizzando le diverse fasce d’età, “i giovani fra i 15 e i 24 anni restano la fascia del mercato del lavoro più in difficoltà – osserva Seghezzi – con un tasso di occupazione che cala dello 0,1%, mentre quello per la fascia 25-34 anni rimane stabile. Su base annua, il tasso di occupazione è in calo in entrambe le fasce, mentre cresce quello di inattività. Pur registrando una flessione dello 0,2% nel tasso di occupazione tra i 50 e i 64 anni rispetto al mese precedente, su base annua, gli over 50 continuano a guidare la crescita del tasso di occupazione.
“Il mercato del lavoro è fermo, ma con qualche elemento qualitativo da considerare. In particolare: calo dell’occupazione femminile, rafforzamento importante del tempo indeterminato e la debolezza della fascia giovanile, in calo ormai da più di un anno”, conclude Seghezzi.