Misery Index Confcommercio: a dicembre 2024 l’indice di disagio sociale si è attestato a 9,3 in moderato aumento su novembre (9,2)

  • A dicembre 2024 l’indice di disagio sociale si è attestato a 9,3 in moderato aumento su novembre (9,2), quest’ultimo in lieve crescita su ottobre (minimo di sempre a 8,8).
  • Il dato riflette la ripresa dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto (1,8% a fronte dell’1,6% del mese precedente) e di una stabilizzazione, secondo le nostre stime, della disoccupazione estesa al 6,3%.
  • La tendenza al moderato ampliamento dell’area del disagio sociale non desta particolari timori. Se confermati anche nei prossimi mesi, i pure timidi segnali di recupero dei consumi potrebbero favorire sia la crescita sia l’occupazione, confermando il disagio sociale, nella metrica macroeconomica del MIC, ai livelli minimi di sempre.

Il Misery Index Confcommercio di dicembre 2024 cresce a 9,3 punti. In un contesto in cui il mercato del lavoro mostra una sostanziale tenuta, il tasso di disoccupazione esteso si conferma ai minimi: l’incremento dell’area del disagio sociale è da attribuirsi esclusivamente alla risalita del tasso di crescita dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (1,8% dall’1,6% del mese precedente; tab. 1).

Secondo le nostre stime nel mese di dicembre 2024 si dovrebbe essere registrato un lieve aumento degli occupati su base congiunturale, recuperando la lieve flessione rilevata a novembre, associato a una moderata riduzione delle persone in cerca di occupazione. Queste dinamiche dovrebbero aver permesso di mantenere il tasso di disoccupazione ufficiale al 5,7%. Nello stesso mese si stima una stabilizzazione delle unità di lavoro standard (Ula), destagionalizzate, interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato la conferma del tasso di disoccupazione esteso al 6,3%.

Anche a dicembre l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, dopo aver raggiunto il minimo nel mese di settembre, ha mostrato una piccola accelerazione attestandosi, secondo le prime stime, all’1,8% (1,6% a novembre).

Il moderato ampliamento rilevato negli ultimi mesi dall’area del disagio sociale, che si conferma comunque ai minimi da quando viene calcolato il MIC, non desta, al momento, particolari preoccupazioni. I segnali di miglioramento registrati negli ultimi periodi sul versante dei consumi potrebbero, infatti, portare ad una moderata accelerazione dell’attività economica favorendo la tenuta del mercato del lavoro. Anche sul versante inflazionistico la tendenza all’aumento dei prezzi rilevata negli ultimi mesi non sembra destinata a progredire. Dopo un periodo di deciso rientro le dinamiche sembrano, infatti, improntate alla stabilizzazione.

La figura 1 mostra le due componenti del MIC (in rosso l’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e in blu la disoccupazione estesa).

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