5° MED & Italian Energy Report: focus su geopolitica e nuove tecnologie
SRM, Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, ha presentato al Parlamento Europeo il 5° MED & Italian Energy Report, intitolato “Geopolitics of energy in the Mediterranean area between international crises and new energy commodities”.
Il Rapporto di quest’anno si concentra sugli impatti che i fenomeni geopolitici e l’introduzione di nuove tecnologie stanno portando negli scenari energetici, con particolare riferimento all’area Euro-Mediterranea: l’Italia e suoi porti posso assumere crescente importanza, giocando il ruolo di hub energetico per l’Europa.
Il Rapporto è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo ed è frutto della sinergia scientifica tra SRM e l’ESL@Energy Center del Politecnico di Torino, oltre che della collaborazione con la Fondazione Matching Energies.
5° MED & Italian Energy Report – Highlights
- L’Europa è più efficiente nell’uso dell’energia rispetto a Cina e Stati Uniti. L’UE con un consumo complessivo di 58 Exajoules genera un PIL di quasi 17 trilioni di dollari. La Cina con lo stesso PIL ha un consumo di energia quasi tre volte superiore, pari a circa 159 Exajoules, mentre gli USA si collocano in posizione intermedia, 96 Exajoules di consumi per un PIL di 25 trilioni di dollari.
- L’Europa è l’area mondiale con il maggior grado di dipendenza energetica (55,5%); il dato scende al 20% per la Cina ed è 0% per gli USA, che sono totalmente autosufficienti;
- Nel mix energetico per la produzione di elettricità in Europa l’uso del carbone è diminuito dal 31% al 16%; aumentata in maniera significativa la quota del gas naturale dal 12% al 20%. Dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% al 38%.
- Le importazioni di gas dalla Russia erano il 41,1% per l’Europa pre-guerra (2021), sono scese al 10% nel 2022 e ancora al 6% nei primi 9 mesi del 2023.
- L’Italia è il paese dell’Europa con il maggior grado di dipendenza energetica pari al 73,5%, la Francia – che usa il nucleare- ha un grado di dipendenza pari al 44,2%.
- L’Italia ha aumentato in modo significativo l’uso del gas e delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica; coprono rispettivamente il 54% ed il 35% del mix elettrico.
- Le importazioni italiane di gas russo dal gasdotto TAG si sono ridotte dal 28,4% del 2020 al 2,4% dei primi 10 mesi del 2023. Le importazioni di gas dall’Algeria attraverso il gasdotto Transmed sono aumentate dal 12% del 2020 al 20,2% dei primi 10 mesi del 2023. Un vero e proprio effetto sostituzione Algeria-Russia. Ciò ha rappresentato anche uno spostamento del baricentro energetico da EST a SUD ridando centralità al Mediterraneo.
- I porti sempre più importanti: si stanno configurando come veri e propri hub energetici e digitali oltre che logistici. Terminali di energie fossili, luoghi di sbocco di pipelines, comunità energetiche, vicini ad industrie ad alta intensità energetica possono contribuire attivamente agli sforzi globali di decarbonizzazione.
- I progetti su innovazione, rafforzamento della filiera industriale e riduzione dell’inquinamento si affiancano all’importante caratterizzazione energetica che la portualità italiana già da tempo mostra: il 34% del traffico è costituito da prodotti energetici (oltre 169 milioni di tonnellate).
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