Le decisioni che non hai preso

 Le decisioni che non hai preso

Ogni giorno, le decisioni che prendiamo, e quelle che evitiamo di prendere influenzano profondamente la nostra vita.

Cosa succede nella nostra mente quando decidiamo di non decidere? Quali sono le conseguenze di queste non-scelte?

Daniel Kahneman, Nobel per l’economia nel 2002, nel suo libro “Grandi idee, grandi decisioni”, svela come siamo spesso guidati da fattori inconsci e irrazionali.

Un uomo d’affari di grande successo, unico proprietario della sua azienda, una volta disse: “Prendo circa una dozzina di decisioni cruciali ogni cinque anni, soprattutto quando lanciamo prodotti veramente innovativi. Non devo rispondere ad azionisti, come fanno i dirigenti delle multinazionali. Questi ultimi perdono molte opportunità, perché raramente prendono decisioni importanti e, se sbagliano, la loro reputazione e carriera ne risentono. Per me, invece, è sufficiente che gli errori siano meno dei successi.”

La mente divisa: Sistema 1 e Sistema 2

Kahneman descrive due sistemi con cui elaboriamo informazioni e prendiamo decisioni: il Sistema 1 e il Sistema 2. Il primo è rapido, intuitivo e automatico. Il secondo è lento, riflessivo e logico. Le decisioni non prese sono spesso il risultato del dominio del Sistema 1, che ci porta a evitare analisi approfondite a favore di soluzioni immediate e semplici.

Immagina di essere un imprenditore di PMI che riceve un’offerta per entrare in un nuovo mercato. Il Sistema 1 potrebbe farti rifiutare rapidamente l’offerta, preferendo restare nella tua zona di comfort, senza valutare a fondo i potenziali benefici e opportunità della nuova espansione. Il Sistema 2, invece, ti spingerebbe a riflettere più a fondo sui pro e contro, portandoti forse a considerare seriamente l’espansione.

L’effetto dell’inerzia decisionale

L’inerzia decisionale si verifica quando, di fronte a una scelta, preferiamo non decidere, mantenendo lo status quo. Questo comportamento deriva spesso dalla paura dell’ignoto, dal desiderio di evitare il rimpianto o dalla pigrizia mentale.

Potresti essere insoddisfatto delle performance di un fornitore, ma invece di cercare nuove alternative o negoziare condizioni migliori, scegli di non fare nulla e rimanere nella situazione attuale.

Il ruolo dei bias cognitivi

I bias cognitivi sono distorsioni sistematiche del pensiero, trappole della mente che influenzano le nostre decisioni.

  • Bias dello status quo: la tendenza a preferire che le cose rimangano come sono. Immagina di avere un vecchio sistema gestionale che non soddisfa più le tue esigenze. Nonostante le nuove soluzioni più efficienti, decidi di mantenere il vecchio sistema per evitare il fastidio di migrare i dati.
  • Bias dell’avversione alla perdita: la paura di perdere qualcosa che già possediamo è spesso più forte del desiderio di guadagnare qualcosa di nuovo. Potresti investire in una nuova tecnologia promettente per la tua azienda, ma decidi di non farlo perché hai paura di perdere denaro, nonostante le potenzialità del nuovo sistema.
  • Bias di conferma: tendi a cercare informazioni che confermino le tue convinzioni e a ignorare quelle che le contraddicono. Stai considerando di adottare una nuova strategia commerciale, ma cerchi solo informazioni che confermino che il tuo approccio attuale è il migliore, ignorando le opportunità di un cambiamento.

Le conseguenze delle decisioni non prese

Non prendere una decisione può avere conseguenze tanto significative quanto prendere una decisione sbagliata. Potresti notare che il rapporto con un socio o un tuo collaboratore chiave sta peggiorando, ma se eviti di affrontare la questione la tensione si potrebbe aggravare e portarlo ad andarsene.

Superare l’inerzia: 4 strategie per decisioni migliori

Per contrastare l’inerzia decisionale e i bias cognitivi, Kahneman suggerisce alcune strategie:

  1. Sii consapevole dei bias: riconosci i tuoi bias, per mitigarne l’effetto.
  2. Scomponi le decisioni: affronta una grande decisione, suddividendola in scelte più piccole e gestibili.
  3. Considera le alternative: analizza attivamente diverse opzioni prima di prendere una decisione.
  4. Simula scenari futuri: immagina le possibili conseguenze di una decisione, per valutare meglio i rischi e i benefici.

Comprendere i meccanismi che ci portano a non decidere e le conseguenze di queste non-scelte può aiutarci a diventare decision maker più consapevoli e razionali. Ma solo se ci forziamo a uscire dalle trappole della nostra mente.

La frase di oggi

“Non andare dove porta il sentiero. Vai invece dove non c’è sentiero e lascia una traccia”, Ralph Waldo Emerson, filosofo e scrittore.

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