ABI: negli ultimi mesi, tassi in calo

 ABI: negli ultimi mesi, tassi in calo

Negli ultimi mesi si stanno manifestando segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti valori massimi, anticipando la recente decisione della BCE di abbassare di un quarto di punto i tassi di politica monetaria.

TASSI DI MERCATO

Nei primi 13 giorni di giugno:

Il tasso sui BOT a sei mesi è stato in media del 3,61%, in diminuzione rispetto al 3,64% di maggio e in calo di 45 centesimi rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,75%, in calo rispetto al 3,81% di maggio e in diminuzione di 25 centesimi rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Il tasso sui BTP è stato in media del 3,93%in aumento rispetto al 3,85% di maggio ma in diminuzione di 106 punti rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,82% dal 2,80% di maggio e in diminuzione di 69 punti rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI

A maggio 2024:

  • il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,61%, rispetto al 3,67% di aprile 2024 e al 4,42% di dicembre 2023;
  • il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 5,21% rispetto al 5,30% di aprile 2024 e al 5,45% di dicembre 2023;
  • il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stabile al 4,81%.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a maggio 2024 è stato il 3,51%. Ad aprile 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,59%; area dell’euro 3,46%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 322 punti base.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a maggio 2024 è stato il 3,52%, con un incremento di 221 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A maggio 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,04% (stesso valore del mese precedente; 0,32% a giugno 2022).

Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,57% (stesso valore del mese precedente), tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA

Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a maggio 2024 è stato di 196 punti base.

RACCOLTA DA CLIENTELA

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 214 miliardi tra aprile 2023 e aprile 2024 (131 miliardi famiglie, 19,6 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

A maggio 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 18,2% (+21,7% nel mese precedente).

I soli depositi, nelle varie forme, a maggio 2024 sono rimasti sostanzialmente stabili registrando un calo pari a -0,1% su base annua dal -1,4% di aprile 2024.

La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a maggio 2024 è risultata in aumento dell’1,9% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno (+1,1% ad aprile 2024).

PRESTITI BANCARI

Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a maggio 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,3% rispetto a un anno prima, stesso calo registrato ad aprile 2024 quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,4% e quelli alle famiglie dell’1,2%.

CREDITI DETERIORATI

Ad aprile 2024 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono leggermente aumentati a 31 miliardi di euro, da 30,5 miliardi di dicembre 2023 (31,2 miliardi a settembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di quasi 166 miliardi.

Ad aprile 2024 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,45% dei crediti totali. A dicembre 2023, tale rapporto era l’1,41% (1,42% a settembre 2023; 9,8% nel 2015).

Immagine di pvproductions su Freepik

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